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Nuovi farmaci per la perdita di peso: opportunità o
lug 1 2025

Nuovi farmaci per la perdita di peso: opportunità o "scorciatoie"?

Nel compendio farmacologico internazionale da qualche anno sono comparse nuove molecole che, nell’ambito diabetologico e metabolico hanno rivoluzionato le terapie antidiabetiche

E non solo!

I farmaci inibitori SGLT2  o glifozine (dapaglifozin, empaglifozin, canaglifozin, noti con i nomi commerciali di Forxiga, Jardiance, Xigduo…) hanno completamente modificato il paradigma di approccio al trattamento dei pazienti con diabete di tipo II, agendo con un meccanismo di riduzione del riassorbimento a  livello renale del glucosio (che viene escreto con le urine) ma soprattutto mostrando effetti protettivi sugli organi tipicamente "bersaglio" del diabete come i reni e il cuore che vengono largamente risparmiati appunto dalla malattia. Motivo per il quale si è legittimato negli studi che questi farmaci protettivi devono essere prescritti anche per pazienti con malattie cardiache pur non diabetici, proprio in prevenzione efficace del danno d’organo.

Non mancano certo possibili effetti collaterali (rischio di infezioni alle vie urinarie) ma il rischio/beneficio di questi farmaci è davvero molto elevato e dunque vengono impiegati sempre più largamente dagli specialisti del diabete, in cardiologia e in nefrologia.

A questa importante categoria farmacologica si aggiungono anche i GLP-1 analoghi (Glucagone like peptide- 1 come semaglutide, liraglutide, dulaglutide, tirzepatide, noti con i nomi commerciali di Ozempic, Saxenda, Moujaro, Rybelsus, Trulicity, Wegovy…) che agendo con un meccanismo di stimolazione dell’insulina e sull’inibizione del suo ormone antagonista (glucagone) hanno un effetto antidiabetico molto efficace.

A questi risultati che hanno portato ad una vera e propria rivoluzione nelle terapie antidiabetiche 

(premesso che in ogni caso il supporto nutrizionale e l’attività fisica associate sono condizione fondamentale per raggiungere i risultati e gli obiettivi target) sono stati dimostrati altri effetti definiti “ancillari “ ( cioè si è dimostrato che il farmaco studiato per altri motivi aggiunge anche questi effetti) sulla riduzione del peso.

E, come spesso succede, l’effetto secondario del farmaco diventa il motivo per cui lo stesso diventa richiestissimo  per cui stiamo assistendo ad una diffusione incredibile dell’uso di queste molecole NON solo per i pazienti con diabete di tipo II ma anche per soggetti con evidente ed oggettivo sovrappeso (BMI > 30 o anche >27 se sono presenti patologie come diabete, ipertensione, OSAS…).

Ma andiamo con ordine :

1 – come funzionano questi farmaci ?

2 – quando si devono/possono usare ?

3 – chi puo’ prescriverli  ?

4 – ci sono effetti collaterali da considerare ?

Il principio che consente di perdere peso è legato a meccanismi gastrici che rallentano il bolo digestivo, inducendo una riduzione della sensazione di fame e di conseguenza una riduzione dell’introduzione calorica con il cibo.

Come specificato sono farmaci e pertanto subordinati alla prescrizione di un medico dopo una completa e attenta valtazione clinica; come anticipato, un criterio è avere un BMI > 30 oppure > 27

Se presenti uno o piu fattori di rischio (malattia cardiaca, diabete, ipertensione, iperlipidemia…).

Questi farmaci sono prescrivibili in ambito diabetologico solo da specialisti di endocrinologia, se introdotti con unico obiettivo della perdita di peso medici di medicina generale. 

Come tutti i farmaci vanno attentamente valutati preventivamente (criteri di prescrivibilità, altre patologie presenti, altri farmaci già in assunzione…). Gli effetti avversi più segnalati sono nausea, malessere generale. 

Il tema della perdita di peso, concetto spesso anche sollecitato dalla medicina come conseguenza di dati sempre piu preoccupanti sul sovrappeso e sull’obesità che sono un severo fattore di rischio per la nostra salute, è storicamente all’attenzione pubblica: le motivazioni salutari di prevenzione o di cura che vengono discusse con il proprio medico, unite ad altre motivazioni magari piu’ personali legate all’estetica del proprio fisico o alle performance sportive, hanno portato nel tempo ad una miriade di strategie, proposte, programmi, percorsi, protocolli spesso basati su criteri discutibili e non rispettosi delle evidenze mediche a tutela della salute; le “ scorciatoie” con diete improvvisate, farmaci miracolosi o integratori “magici “ hanno creato piu’ danni che benefici. 

Basti pensare ai farmaci anoressizzanti (su base anfetaminica), o ai riduttori dell’assorbimento dei grassi a livello intestinale, farmaci poi tolti dalla vendita per gli effetti collaterali che si erano manifestati. 

O ad altri meccanismi ancora piu aggressivi come il palloncino gastrico, il bendaggio gastrico o , in casi ad alto rischio per la salute, la chirurgia bariatrica (by pass gastro intestinale). 

E, in una certa misura, anche questi nuovi farmaci stanno subendo una rincorsa al risultato miracoloso, veloce e senza fatica, dimenticando che il raggiungimento di un peso ottimale (o meglio, di una composizione corporea ottimale) ha bisogno di una attenta, precisa e continuativa nutrizione di supporto insieme ad una regolare, corretta e specifica attività fisica. 

Cioè non c’è niente di nuovo , sicuramente l’apporto di queste molecole puo’ avere una indicazione medica utile al risultato (semaglutide statisticamente raggiunge la riduzione fino al 13% del peso iniziale, tirzepatide fino al 22%) ma è SEMPRE necessario abbinare uno stile di vita (alimentazione controllata e attività fisica) che consentano di ottimizzare gli obiettivi completando anche altri aspetti fisiologici, metabolici importanti. 

Perché come sempre, la perdita di peso assoluta se non correla con un attento monitoraggio del rapporto tra massa grassa (sia quella riferibile al grasso di struttura che al grasso viscerale, due condizioni diverse) massa magra, massa cellulare muscolare, idratazione corporea (intra ed extracellulare) può anche essere dannosa. 

I farmaci GLP-1 analoghi è dimostrato hanno un impatto sulla riduzione del peso totale ma purtroppo, anche se in misura contenuta, anche sulla riduzione della massa magra: ecco perché è importante misurare questi parametri regolarmente nel decorso (si puo’ fare con diverse tecniche come la Bioimpedenza vettoriale, la plicometria, la DEXA) e supportare con il necessario esercizio fisico (al netto dei benefici che comporta è uno stimolo anabolico per la massa magra) ed una attenta pianificazione nutrizionale per bilanciare l’apporto proteico. 

In sintesi: ben vengano nuove evidenze che possono aiutare a raggiungere in maniera consapevole, sicura e verificata risultati utili per la nostra salute, sempre supportati dalla competenza di figure mediche, ma rimaniamo sempre convinti che a tutto ciò che il progresso medico e farmacologico arriva a proporci, un corretto stile di vita rimane la base per ogni risultato solido, perdurante ed efficace.

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