Consigli del cuore

L’ipertensione arteriosa : un nemico invisibile della nostra salute
apr 5 2022

L’ipertensione arteriosa : un nemico invisibile della nostra salute



La pressione del sangue puo’ essere interpretata come la “forza” con cui lo stesso circola nel nostro corpo, riempiendo e svuotando le cavità del cuore.

Si misura infatti con un valore doppio ( la cosiddetta pressione “massima” che corrisponde alla fase di svuotamento o sistole e “minima” che corrisponde invece al momento di riempimento).

L’emodinamica è l’insieme delle situazioni che modificano la pressione che, per sua natura, è un parametro che cambia abbastanza velocemente a seconda di molte varabili ( la posizione, lo stato di riposo o di lavoro fisico, la tranquillità o lo stress, il fumo, l’assunzione di farmaci…)

Interpretare la pressione arteriosa, le sue numerose variabili e le sue ricadute sulla nostra salute non è sempre facile in medicina: cio’ che comunque viene ritenuto fondamentale è che alterazioni verso l’alto della pressione, sia in situazioni acute ( veloce ed estremo rialzo dei valori ) che croniche ( valori persistentemente elevati ), rappresentano un rischio aumentato e severo per le malattie cardiocerebrovascolari, e non solo queste.

COME SI DEVE MISURARE ED INTERPRETARE LA PRESSIONE ARTERIOSA ?

Essendo come detto molto variabile a seconda delle situazioni, il valore della pressione va misurato prevalentemente in condizioni standard, e cioè seduti e ben rilassati (si richiede almeno qualche minuto di tranquillità ).

Posizionando il bracciale dello sfigmomanometro sulla parte alta del braccio, con la freccia indicatrice che deve trovarsi in corrispondenza dell’arteria brachiale ( al centro dell’incavo del gomito ), si gonfia il bracciale che interrompe di conseguenza il flusso del sangue; alla riapertura della valvola e seguendo il manometro della pressione ( che si misura in mm di mercurio) si visualizza con la lancetta il valore corrispondente al primo tono cardiaco percepito; continuando a sgonfiare il bracciale il battito del cuore viene rilevato in continuo fino a quando scompare.

Il primo battito del cuore percepito durante lo sgonfiamento corrisponde alla pressione massima o sistolica, l’ultimo battito corrisponde alla pressione diastolica.

Ovviamente esistono complessità maggiori all’auscultazione effettuata in questa modalità che di solito viene eseguita da personale sanitario formato; oggi esistono molti apparecchi digitali automatici ( sia a bracciale che da polso ), in genere sufficientemente affidabili purchè regolarmente sottoposti a calibrazione che possono aiutare nelle misurazioni domestiche; puo’ essere utile effettuare tre misurazioni a distanza di alcuni minuti e controllare se i valori siano sufficientemente sovrapponibili.

Una volta legittimata l’affidabilità della misura, quali sono i valori “limite” da controllare?

Le Linee guida per l’ipertensione determinate dalle società internazionali diversificano i valori target di riferimento considerando diverse variabili tra cui l’età, la presenza di patologie, l’assunzione di terapie farmacologiche particolari, ma anche la razza ed il sesso possono determinare alcune differenze.

La tabella che segue riassume le diverse classificazioni dell’ipertensione:


Per semplificazione, possiamo riassumere in termini generali che sarebbe opportuno per ognuno di noi rimanere in un range ottimale

90< pressione >140 mmHg

Quanto spesso devo controllare la pressione?

Se non ho indicazioni particolari da parte del medico che ha necessità di monitorare l’efficacia di una terapia o per motivi specifici, misurare la pressione una volta al mese può essere sufficiente, tanto piu’ se nelle ripetizioni verifico valori nella norma costantemente.

Puo’ essere utile effettuare misurazioni ad orari diversi durante la giornata ( mattina – pomeriggio – sera ) per verificare se ci sono differenze sostanziali.

Bisogna essere consapevoli che una misurazione occasionalmente alterata verso l’alto rispetto a molte normali puo’ non essere significativa, dunque va segnalata al medico curante ma senza particolari apprensioni.

Qualora si rendesse necessaria una verifica piu’ strutturata, con il medico possiamo effettuare una registrazione delle 24h ( giorno e notte ) per avere indicazioni piu’ dettagliate

Ma perché la pressione puo’ essere alta?

 I meccanismi patofisiologici che alterano la pressione verso l’alto sono moltissimi e non sempre identificabili con certezza; sappiamo che disfunzioni cardiache, renali, polmonari possono stare alla base di queste alterazioni ( ma oltre che causa possono essere anche effetto del danno da ipertensione ) ma anche e soprattutto i nostri comportamenti ( bere troppo poco, l’alimentazione, il sovrappeso, la sedentarietà, il fumo, lo stress…) hanno una severa interferenza sui valori pressori.

Cosa bisogna fare quando la pressione è piu’ alta del desiderato ?

Quale che sia la causa che legittima la pressione alta, su assistenza del medico curante si intraprendono le strategie opportune per correggerla: in un primo periodo certamente la correzione dei co-fattori ( non bere abbastanza, sovrappeso, mancanza di attività fisica, alimentazione non ottimale, fumo, stress..) è imperativa e spesso già sufficiente per rientrare nei valori di normalità; nei casi di evidenza, si deve introdurre una terapia farmacologica che a seconda dei casi verrà disciplinata con

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ma che comunque dovrà imprescindibilmente appoggiarsi sulle correzioni comportamentali sopra descritte.

Dunque, a parte i medicamenti se necessario, cosa si puo’ fare per contribuire a mantenere corretti i valori pressori?

  1. Bere acqua adeguatamente ( almeno 1 bicchiere ogni ora da quando mi alzo a quando vado a Dormire )
  2. mantenere peso e composizione corporea nel range corretto ( BMI < 25 )
  3. eliminare il sale dall’alimentazione ( sostituirlo con spezie )
  4. dismissione del fumo
  5. effettuare almeno 5 volte alla settimana una seduta di attivita’ fisica aerobica ( camminare, pedalare, nuotare…) di 30-40 minuti
  6. praticare tecniche di rilassamento / respirazione

Quando invece la pressione arteriosa è troppo bassa?

Non possiamo definire valori di riferimento per una ipotensione, se non quando questa correla con sintomi come debolezza, giramento di testa, intolleranza allo sforzo, svenimento. In definitiva, anche avendo valori numericamente bassi, se si sta bene non ci sono accorgimenti particolari da intraprendere.

Puo’ invece capitare che durante i mesi estivi , la temperatura ( che induce vasodilatazione, dunque abbassa la pressione ) possa legittimare di diminuire o in certi casi anche sospendere temporaneamente le terapie farmacologiche: questa opportunità va discussa con il medico ovviamente, ma risulta abbastanza usuale se necessario.

Questi non sono semplici consigli, ma RACCOMANDAZIONI che le Linee guida internazionali mettono all’attenzione di ogni medico, sia generalista che specialista; ancora una volta a significare che in una misura ragguardevole la nostra salute dipende dai nostri comportamenti, dalle nostre scelte, dalla nostra motivazione.
Categoria Prevenzione
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